10 Novembre 2015
Quest’estate ho avuto il piacere di fermarmi un giorno a Fabriano, una bella cittadina marchigiana, inserita dal 2013 nella lista delle città creative dell’UNESCO. In tutto il mondo Fabriano è famosa per la produzione della carta, il Museo della Carta e della Filigrana nasce infatti per celebrare questa storia. Oltre a questo, che dev’essere immancabilmente visto, ricordate che Fabriano ha altre tre importanti “carte nel suo mazzo”: il Museo del Pianoforte Storico e del Suono, la Pinacoteca civica ed il Museo delle Arti e dei Mestieri in Bicicletta. Voglio parlarvi di quest’ultimo, una scoperta davvero piacevole ed interessante.
Il Museo espone una ricchissima collezione di circa un centinaio di biciclette d’epoca, attrezzate per svolgere i più disparati lavori (il dottore, il pompiere, il giornalaio, il calzolaio, il sarto, il gelataio, l’idraulico, il cocciaio, l’ombrellaio, il falegname, il cordaro, il lattaio, il fabbro, l’arrotino ecc.). Il Museo offre una visita di altissimo valore educativo, mostrando un singolare spaccato dell’Italia del dopoguerra, di attività artigianali tramandate di padre in figlio, dove, oltre al mestiere, s’imparavano precisione, rispetto per il cliente, e voglia di guadagnarsi la vita. La visita ci dà un’occasione unica per conoscere nei dettagli un passato che non c’è più. Modi di vivere che oggi sembrano così distanti, davvero anni luce dal nostro mondo tecnologico, ma che mi ha fatto uscire con uno straordinario arricchimento e la voglia di apprezzare di più ciò di cui dispongo.
Lo splendido percorso permette di ammirare anche una miriade di utensili, arnesi, oggetti collegati all’attività, davvero originali, e soprattutto di conoscere una “filosofia di vita” oggi scomparsa con l’avvento del consumismo; tutto ciò che si possedeva andava conservato più a lungo possibile, ed in caso di rottura si procedeva alla riparazione e alla manutenzione.
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