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Viaggi e Ricette

Percorso Romano in provincia di Rovigo

Oggi vi riporto in Polesine, questa volta si tratta di un itinerario che conduce alla scoperta delle tracce lasciate dagli Antichi Romani.

Villadose, Museo della Centuriazione Romana (Google Immagini)

Villadose, Museo della Centuriazione Romana (Google Immagini)

Il Museo della Centuriazione Romana di Villadose: raccoglie circa 400 reperti raccolti in superficie nella grande centuriazione romana di Adria individuata recentemente nelle campagne tra Adria e Rovigo dove con una ricerca di superficie metodica, autorizzata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, sono stati individuati circa 350 siti archeologici.
Il Museo, che ha scopi didattici, è impostato in quattro sezioni:
a) le centuriazioni in generale e la centuriazione di Adria in particolare.
b) La ricerca archeologica di superficie.
c) Le attività dei coloni romani nella centuriazione.
d) Le tracce lasciate dalle popolazioni venete prima dei romani.

Il Gruppo Archeologico di Villadose ha allestito nel 1990 , per conto dell'Amministrazione comunale, "la Mostra Archeologica Didattica sulla Centuriazione Romana" o Museo della Centuriazione e ne cura la gestione. La Mostra è ospitata nell'antica residenza della famiglia Patella, palazzo attualmente sede del Municipio. I Patella si sono stabiliti a Rovigo provenienti da Chioggia e poi a Villadose, dopo che Borso d'Este nel 1470 li ha investiti del feudo di Villadose, anticamente appartenuto ai Conti di Padova. L'edificio è databile tra la fine del 1500 e l'inizio del 1600 e risente di influssi ferraresi. L'architetto potrebbe essere della scuola di Giobatta Aleotti (1546-1636) architetto di Alfonso d'Este duca di Ferrara. La Mostra è stata inaugurata il 26 agosto del 1990 ed espone solamente reperti raccolti in superficie nella grande centuriazione che si estendeva tra Adria e Rovigo. Il territorio comunale di Villadose è interamente occupato dall'antico disegno agrario e nelle maglie di cardini e decumani sono stati individuati nel corso di metodiche ricerche di superficie ben 108 siti archeologici di età romana. In almeno 16 di sono emersi anche reperti votivi di bronzo di tradizione veneta e monete (dracme) emesse dai Veneti.

La mostra si articola in tre sezioni:
nella prima si parla delle centuriazioni in generale e della centuriazione di Villadose in particolare.
Nella seconda si tratta di alcune attività svolte dagli abitanti della centuriazione che sono state documentate dal ritrovamento di specifici reperti.
Nella terza si danno i risultati delle ricerche in corso e si delineano i problemi aperti cui dare una risposta con ulteriori indagini.
Recentemente è stata aggiunta un'ultima sezione riguardante le testimonianze di cultura veneta ritrovate in vari siti dell'agro centuriato.

Rovigo, Museo dei Grandi Fiumi (Google Immagini)

Rovigo, Museo dei Grandi Fiumi (Google Immagini)

Il Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo: uno dei tre nuclei espositivi, inaugurato nel maggio 2004, presenta il quadro dell'antropizzazione del Polesine durante l'epoca romana, tra il II sec. a.C. e il II sec. d.C., illustrando la graduale espansione dell'Impero e l'esportazione nei territori conquistati dei modelli culturali, sociali ed economici dell'Urbe. In questa sezione il visitatore ha la possibilità di entrare nella ricostruzione di una villa rustica che si ispira alla documentazione emersa dallo scavo archeologico condotto a Chiunsano (Gaiba - RO). Una sala dedicata alla didattica, attrezzata con modelli in scala e supporti multimediali, mostra esempi dei più noti monumenti dell'architettura romana e le tecnologie sviluppate nei settori dell'ingegneria edile, idraulica, meccanica. 

Arquà Polesine, Panorama (Google Immagini)

Arquà Polesine, Panorama (Google Immagini)

Arquà Polesine è un centro di origine romana ricco di storia. Una curva, “arcuata”, dà il nome ad Arquà. Anticamente, infatti, Arquà era costruita sulla curva di una strada romana che attraversava il Polesine e che corrispondeva all'argine della Pestrina, un antico ramo del Po. In queste zone le strade venivano nella maggior parte dei casi costruite sugli argini per ragioni di sicurezza rispetto alle campagne spesso allagate.

Lusia, Panorama (Google Immagini)

Lusia, Panorama (Google Immagini)

Nel comune di Lusia: importanti reperti riconducono alla presenza di insediamenti romani, testimoniati anche dal gonfalone, conferito al paese nel 1953, nel quale è rappresentato l'ossuario di Quinto Bebio Cardilliaco marito di Maria Terza, figlia di Caio. La tradizione vuole che l'antico castello dei Morosini sorgesse sui resti di un edificio romano, forse proprio la villa di Maria Terza. Dopo la caduta dell'Impero Romano il territorio subì nel corso dei secoli le tristi invasioni barbariche con la dominazione dei Longobardi. Verso il 1100 anche Lusia ebbe il suo castello probabilmente ad opera degli Estensi.

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