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Viaggi e Ricette

Psicologia del turismo

Psicologia del turismo

La psicologia del turismo è un ramo della psicologia ambientale, che si interessa alla relazione individuo-ambientale che si realizza tra il turista e il suo luogo di destinazione.

La psicologia del turismo risponde alle domande:

 “Quali sono le motivazioni del comportamento turistico?”

  •  la principale differenza è quella tra il turista sightseer che cerca il movimento, le novità, le attrazioni culturali, e il turista vacationer che cerca il riposo, la comodità, i buoni servizi. Dalle differenze di personalità dipende il fatto di essere più o meno orientati a cercare esperienze nuove e alti livelli di stimolazione. Vi è mai capitato di tornare insoddisfatti da una vacanza? Il tutto dipende principalmente dalle nostre motivazioni che non sono sempre consapevoli e nell’atto di scegliere dove andare non abbiamo analizzato abbastanza correttamente i nostri bisogni.

“Quali sono i bisogni che dovrebbero essere soddisfatti dal comportamento turistico?”

  • Innanzitutto l’allontanamento dall’ambiente di tutti i giorni, che può avere il senso di evasione oppure di ricerca di ambienti e culture diverse. Anche il rapporto con se stessi può cambiare cambiando l’ambiente: la vacanza può rappresentare una fuga dai problemi quotidiani, per altri invece l’esperienza turistica è un’occasione per concentrarsi proprio su questi problemi, approfittando  del fatto di essere alleggeriti di altri pensieri legati alla routine.  

Indipendentemente dalle motivazioni, dai bisogni, dalle risorse economiche ecc. nell’esperienza psicologica del turismo si possono identificare cinque fasi principali:

  1. Fase di anticipazione: è la fase di preparazione in cui si programma il viaggio e si decide la meta, i mezzi di trasporto, la spesa. Riuscire ad immaginarsi il nuovo ambiente e lo stile di vita che lì si adotterà è importante per un buon adattamento successivo.
  2. Il viaggio di andata: è spesso una parte essenziale del piacere della vacanza, ma può essere anche una fonte di stress per tanti fattori (stanchezza, ansia, spazio e privacy sui mezzi di trasporto).
  3. Comportamento sul luogo: rappresenta il cuore dell’esperienza turistica. La soddisfazione va considerata in relazione ad almeno tre ordini di fattori: le caratteristiche socio-anagrafiche del turista stesso, le concrete offerte turistiche, naturalistiche, culturali e di servizi offerte dal luogo e le aspettative che il turista si era fatto prima della partenza.
  4. Il viaggio di ritorno: nel viaggio di ritorno di solito si fanno bilanci e propositi per il futuro e le relazioni personali tra i viaggiatori possono attraversare una fase di crisi, perché inevitabilmente si devono confrontare con la vita normale.
  5. La fase del ricordo: è la fase in cui l’individuo cerca di integrare le esperienze vissute in vacanza con la sua vita quotidiana. Fanno parte di questa fase i tentativi di condividere con gli altri le foto ed i souvenir, oppure cercare di inserire nella propria vita quotidiana qualcosa di quello che si è vissuto nell’ambiente di vacanza. Io ad esempio quando mi appassiono ad un piatto caratteristico della cucina di un paese visitato, cerco di sperimentarlo a casa, e voi quale comportamento avete inserito nella vostra vita quotidiana dopo un viaggio?   

 

 

 

Bibliografia: Psicologia generale di M.R. Baroni e V.D'Urso

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